mercoledì 30 dicembre 2009

COLLINA D'ACCORDO CON PLATINI: L'ARBITRAGGIO E' MORTO

Intervistato dalla Gazzetta il designatore arbitrale Pierluigi Collina parla del rapporto tra televisione, tecnologie e arbitraggio calcistico.

"Mi sembra evidente il problema: è come se a un dottore si chiedesse di operare con gli strumenti di una volta i legamenti del ginocchio a un giocatore. Prima un infortunio così voleva dire carriera finita. Adesso dopo 5 mesi si può tornare in campo. Ecco, avrebbe senso colpevolizzare quel dottore perché non è stato in grado di guarire il paziente come in un ospedale super tecnologico? Se anche l’arbitro avesse gli stessi strumenti di chi molto spesso lo critica, sarebbe diverso. Così non si può continuare: gli arbitri scendono sul terreno di gioco sapendo che la partita sarà vivisezionata per cercare gli errori da loro commessi. E i commenti negativi quasi certamente si sprecheranno. É giusto chieder loro di accettare tutto questo? Faccio una provocazione: a questo punto tanto vale utilizzare la tecnologia, altrimenti l’arbitro resterà l’unico a dover decidere con i suoi occhi mentre tutti gli altri valuteranno le sue scelte utilizzando strumenti sempre più perfetti. Il presidente Platini ha detto una cosa giusta, l’arbitraggio tradizionale è morto: occorre trovare una soluzione per ridurre il gap che oggi è enorme."

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